ALITALIA

ALITALIA

Fra toppe di Stato e capitani coraggiosi, da venti anni  la storia di Alitalia  è contrassegnata da crisi che vengono da assimilare a ricorrenti disastri naturali. Ora siamo alla frutta e spetta ai commissari straordinari, che nelle condizioni date stanno facendo un lavoro egregio e al prossimo Governo tirare le fila.

Non manca molto, probabilmente questione di mesi,  ma un tempo sufficiente per permettere una riflessione indipendente e sgombra da ideologismi su dove andare, e come, che rientra nello spirito di S.I.Po.Tra.

E’ ancora un valore l’italianità di Alitalia?

Sulle recenti, non nuove vicende di Alitalia ho avuto più volte occasione di dire la mia poco meno di un anno fa. Ci torno ancora una volta sopra, ora che forse siamo al rush finale, sostanzialmente sintetizzando alcuni punti fra quelli discussi nelle occasioni di cui ho detto.

A un seminario di qualche mese fa Giulio Demetrio, oggi direttore generale di SEA, ha raccontato che all’inizio della sua carriera un blasonato consulente, nel corso di una riunione tenutasi in SEA (sperabilmente – per lui – a porte chiuse), aveva pronosticato per il settore aereo un declino inesorabile e ravvicinato a causa dello sviluppo delle comunicazioni elettroniche che avrebbe trasformato i viaggiatori  in utenti di internet.
continua

Faccio seguito all’intervento Mario Sebastiani condividendo che la vera priorità da proteggere per il trasporto aereo italiano è lo sviluppo dei collegamenti di lungo raggio.

Nella travagliata storia dell’Alitalia, che ho vissuto, si possono notare diversi errori ma anche qualche buona iniziativa; fra queste ultime: l’azionariato ai dipendenti e la creazione di una separata divisione per il breve/corto raggio (Sky Team) nella gestione Cempella.

Il fondo Cerberus ripropone l’azionariato ai dipendenti, mentre un accordo con una “low cost” (budget carrier nella terminologia IATA) permetterebbe di ridurre enormemente il costo di “feederaggio” per il sistema hub&spokes di cui lo sviluppo dei collegamenti di lungo raggio necessita.

La Cassa Depositi e Prestiti faciliterebbe enormemente la possibilità di prestiti da parte dei dipendenti per l’acquisto di azioni Alitalia, data l’attuale situazione di bassi tassi d’interesse, ed un diffuso azionariato ai dipendenti, oltre che essere importante in una azienda di servizi, porrebbe un buona base per il rilancio della compagnia.

Il basso corso del petrolio e la ripresa economica mondiale (la storia ci mostra che il trasporto aereo si sviluppa ad un tasso doppio di quello del PIL) prospettano un periodo di redditività nel trasporto aereo e tutte le attività ad esso collegate in un rapporto di uno a quattro. Rinunciarvi sarebbe un atto di masochismo.

Faccio seguito all’intervento Mario Sebastiani condividendo che la vera priorità da proteggere per il trasporto aereo italiano è lo sviluppo dei collegamenti di lungo raggio.

Nella travagliata storia dell’Alitalia, che ho vissuto, si possono notare diversi errori ma anche qualche buona iniziativa; fra queste ultime: l’azionariato ai dipendenti e la creazione di una separata divisione per il breve/corto raggio (Sky Team) nella gestione Cempella.

Il fondo Cerberus ripropone l’azionariato ai dipendenti, mentre un accordo con una “low cost” (budget carrier nella terminologia IATA) permetterebbe di ridurre enormemente il costo di “feederaggio” per il sistema hub&spokes di cui lo sviluppo dei collegamenti di lungo raggio necessita.

La Cassa Depositi e Prestiti faciliterebbe enormemente la possibilità di prestiti da parte dei dipendenti per l’acquisto di azioni Alitalia, data l’attuale situazione di bassi tassi d’interesse, ed un diffuso azionariato ai dipendenti, oltre che essere importante in una azienda di servizi, porrebbe un buona base per il rilancio della compagnia.

Il basso corso del petrolio e la ripresa economica mondiale (la storia ci mostra che il trasporto aereo si sviluppa ad un tasso doppio di quello del PIL) prospettano un periodo di redditività nel trasporto aereo e tutte le attività ad esso collegate in un rapporto di uno a quattro. Rinunciarvi sarebbe un atto di masochismo.

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